"Moreover, you scorned our people, and compared the Albanese to sheep, and according to your custom think of us with insults. Nor have you shown yourself to have any knowledge of my race. Our elders were Epirotes, where this Pirro came from, whose force could scarcely support the Romans. This Pirro, who Taranto and many other places of Italy held back with armies. I do not have to speak for the Epiroti. They are very much stronger men than your Tarantini, a species of wet men who are born only to fish. If you want to say that Albania is part of Macedonia I would concede that a lot more of our ancestors were nobles who went as far as India under Alexander the Great and defeated all those peoples with incredible difficulty. From those men come these who you called sheep. But the nature of things is not changed. Why do your men run away in the faces of sheep?"
Letter from Skanderbeg to the Prince of Taranto ▬ Skanderbeg, October 31 1460
Winners' parade
- Hellassoldier
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Winners' parade
Have you watched the military parade few days ago? Albanians don't have the guts for a respsonse. We can crash your army in a minute.
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Re: Winners' parade
Only the rabbits try to encourage themselves by shouting out loud as if they were brave. You and your army are rabbits!
Dare come! We will be waiting for you!
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"Du t'jem zot, n'timen tok,
dje dhe sot, sot e neser."
dje dhe sot, sot e neser."
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Re: Winners' parade
Greece, the Shame of EU!!!Hellassoldier wrote:Have you watched the military parade few days ago? Albanians don't have the guts for a respsonse. We can crash your army in a minute.

"I never gave anybody hell! I just told the truth and they thought it was hell."~Harry S. Truman
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How many languages do you know?
Is there anyone speaking more than 4?
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HIV=AIDS: Fact Or Fraud
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Relazioni tra infezione HIV e AIDS
In un lavoro pubblicato da ricercatori fiorentini su "Medical Hypotheses"
Tra infezione da HIV e la sindrome di AIDS conclamato non ci sarebbe una relazione causa-effetto e tra le due potrebbe esserci più distanza di quanto non si ritenga. Questa ipotesi ha nella comunità scientifica internazionale autorevoli sostenitori, primo fra tutti Peter H. Duesberg professore di biologia molecolare presso l'Università della California a Berkeley, ma anche Henry H. Bauer professore emerito di Chimica e di Scienze al Politecnico della Virginia e il Premio Nobel per la Chimica 1993 Kary B. Mullis.
L'ipotesi viene rilanciata da un gruppo di ricercatori dell'Università di Firenze, coordinata da Marco Ruggiero ordinario di Biologia molecolare presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, attraverso un articolo pubblicato dalla rivista "Medical Hypotheses", che si fonda su un'analisi di dati epidemiologici e normativi.
Molti sono i problemi ancora aperti per quanto riguarda l'AIDS, ad esempio la produzione di un vaccino o una terapia del tutto efficace. La questione più enigmatica riguarda la patogenesi della malattia. Ed è proprio a questo riguardo che tra gli scienziati si rilevano opinioni diverse.
"Il nostro lavoro si basa sui dati epidemiologici del Ministero della Salute italiano e dell'Istituto Superiore di Sanità - spiega Ruggiero - In questi dati emerge uno iato tra l'infezione da parte del retrovirus (HIV) e la sindrome definita come AIDS. Infatti, nelle statistiche registrate dal Ministero della Salute, si evidenzia che può essere diagnosticata la sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS) in assenza di segni di infezione da parte del virus, ma se una malattia può esistere in assenza di un determinato agente, è messo in dubbio allora che tale agente ne sia la causa".
Dai dati dell'Istituto Superiore di Sanità, inoltre, aggiunge Ruggiero, "emerge che oltre un quarto dei casi di AIDS neonatale non è imputabile a trasmissione verticale, cioè madre-figlio, escludendo, quindi, la trasmissione del virus come agente causale.
In sintesi, concludiamo che per lo stesso Ministero della Salute l'HIV non è la sola causa dell'AIDS. Una conclusione che, per quanto basata su dati e documenti ufficiali, potrebbe essere errata, certamente - sottolinea Ruggiero - ed è per questo che chiediamo al Ministero di confutare la nostra ipotesi".
Nel gruppo di ricercatori, composto da biologi e medici del Dipartimento Patologia e Oncologia sperimentali e Dipartimento di Anatomia, Istologia e Medicina Legale, c'è anche un giovanissimo neolaureato Matteo Prayer Galletti, dalla cui tesi di laurea triennale in Scienze biologiche ha preso spunto il lavoro.
Medical Hypotheses, M. Ruggiero, M. Prayer Galletti, S. Pacini, T. Punzi, G. Morucci, M. Gulisano, "Aids denialism at the ministry of health" (doi:10.1016/j.mehy.2009.06.002)
La notizia è stata segnalata da Marco Ruggiero, Dipartimento di Patologia e Oncologia Sperimentali, marco.ruggiero@unifi.it
http://www.unifi.it/mod-MDNotizie-maste ... -2312.html
In un lavoro pubblicato da ricercatori fiorentini su "Medical Hypotheses"
Tra infezione da HIV e la sindrome di AIDS conclamato non ci sarebbe una relazione causa-effetto e tra le due potrebbe esserci più distanza di quanto non si ritenga. Questa ipotesi ha nella comunità scientifica internazionale autorevoli sostenitori, primo fra tutti Peter H. Duesberg professore di biologia molecolare presso l'Università della California a Berkeley, ma anche Henry H. Bauer professore emerito di Chimica e di Scienze al Politecnico della Virginia e il Premio Nobel per la Chimica 1993 Kary B. Mullis.
L'ipotesi viene rilanciata da un gruppo di ricercatori dell'Università di Firenze, coordinata da Marco Ruggiero ordinario di Biologia molecolare presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, attraverso un articolo pubblicato dalla rivista "Medical Hypotheses", che si fonda su un'analisi di dati epidemiologici e normativi.
Molti sono i problemi ancora aperti per quanto riguarda l'AIDS, ad esempio la produzione di un vaccino o una terapia del tutto efficace. La questione più enigmatica riguarda la patogenesi della malattia. Ed è proprio a questo riguardo che tra gli scienziati si rilevano opinioni diverse.
"Il nostro lavoro si basa sui dati epidemiologici del Ministero della Salute italiano e dell'Istituto Superiore di Sanità - spiega Ruggiero - In questi dati emerge uno iato tra l'infezione da parte del retrovirus (HIV) e la sindrome definita come AIDS. Infatti, nelle statistiche registrate dal Ministero della Salute, si evidenzia che può essere diagnosticata la sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS) in assenza di segni di infezione da parte del virus, ma se una malattia può esistere in assenza di un determinato agente, è messo in dubbio allora che tale agente ne sia la causa".
Dai dati dell'Istituto Superiore di Sanità, inoltre, aggiunge Ruggiero, "emerge che oltre un quarto dei casi di AIDS neonatale non è imputabile a trasmissione verticale, cioè madre-figlio, escludendo, quindi, la trasmissione del virus come agente causale.
In sintesi, concludiamo che per lo stesso Ministero della Salute l'HIV non è la sola causa dell'AIDS. Una conclusione che, per quanto basata su dati e documenti ufficiali, potrebbe essere errata, certamente - sottolinea Ruggiero - ed è per questo che chiediamo al Ministero di confutare la nostra ipotesi".
Nel gruppo di ricercatori, composto da biologi e medici del Dipartimento Patologia e Oncologia sperimentali e Dipartimento di Anatomia, Istologia e Medicina Legale, c'è anche un giovanissimo neolaureato Matteo Prayer Galletti, dalla cui tesi di laurea triennale in Scienze biologiche ha preso spunto il lavoro.
Medical Hypotheses, M. Ruggiero, M. Prayer Galletti, S. Pacini, T. Punzi, G. Morucci, M. Gulisano, "Aids denialism at the ministry of health" (doi:10.1016/j.mehy.2009.06.002)
La notizia è stata segnalata da Marco Ruggiero, Dipartimento di Patologia e Oncologia Sperimentali, marco.ruggiero@unifi.it
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