"Moreover, you scorned our people, and compared the Albanese to sheep, and according to your custom think of us with insults. Nor have you shown yourself to have any knowledge of my race. Our elders were Epirotes, where this Pirro came from, whose force could scarcely support the Romans. This Pirro, who Taranto and many other places of Italy held back with armies. I do not have to speak for the Epiroti. They are very much stronger men than your Tarantini, a species of wet men who are born only to fish. If you want to say that Albania is part of Macedonia I would concede that a lot more of our ancestors were nobles who went as far as India under Alexander the Great and defeated all those peoples with incredible difficulty. From those men come these who you called sheep. But the nature of things is not changed. Why do your men run away in the faces of sheep?"
Letter from Skanderbeg to the Prince of Taranto ▬ Skanderbeg, October 31 1460

Economia internazionale

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Adriana
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Economia internazionale

#1

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L’ECONOMIA-MONDO è un sistema economico.

Gli storici Braudel e Wallerstein definiscono l’economia-mondo "Un'area del mondo economicamente autonoma, in pratica capace, per gli aspetti essenziali, di bastare a se stessa.
Tale area non coincide con dei confini politici, ma comprende al proprio interno vari stati, in parte estesi, ciascuno dei quali ha intensi scambi economici con gli altri".
All’interno di un'economia mondo è possibile individuare un’area centrale, un’area periferica e un’area semiperiferica.


L’area centrale: è la zona più sviluppata, ricca di capitali e tecnologie, che organizza e regola le attività commerciali di tutto il sistema.
Fa in modo che ciascuna parte si specializzi nella produzione di una merce o di parte di essa, così che siano indispensabili lo scambio e l’integrazione fra le parti


Le aree semiperiferiche: sono aree direttamente collegate al centro; tendono a copiarne il modello e i ritmi di sviluppo, a volte con successo, tanto da diventare esse stesse aree centrali (analogamente alcune aree centrali possono divenire aree semiperiferiche).
Non hanno lo stesso potere di controllo sugli scambi produttivi.


Le aree periferiche: sono aree poco sviluppate, povere di capitali e tecnologie.
Esse dipendono dall’area centrale e dalle aree semiperiferiche a cui cedono a basso prezzo le loro materie prime o i prodotti agricoli che sono obbligate a produrre per soddisfare la richiesta dei mercati esteri.
Ricevono in cambio prodotti finiti a prezzi molto alti.
Questo scambio diverso tende ad impoverire sempre più queste zone, impedendone lo sviluppo.


Al di là delle aree periferiche vi sono le aree esterne all’economia-mondo.
Esse, infatti, scambiano con l’economia-mondo solo prodotti di lusso non indispensabili al funzionamento del sistema.
Se per qualche motivo dovesse interrompere le sue relazioni commerciali con queste aree non ci sarebbero grosse ripercussioni al suo interno.

Molto più gravi sarebbero le conseguenze se si interrompessero i rapporti tra il centro e le aree periferiche e semiperiferiche.
È ancora più chiaro dunque che il termine economia-mondo indica un sistema economico e non un’area geografica.
Non va dunque confuso col termine economia mondiale che sta a significare la circolazione dei beni in tutto il mondo.
Nel mondo contemporaneo Nord America, Europa e Giappone sono tre esempi di ECONOMIA-MONDO, ma non è sempre stato così. Essa è nata con la scoperta dell’America e l’inizio delle conquiste.


Nella carta sottostante è evidente l'apparire dei quattro mondi.


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Re: Economia internazionale

#2

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La Fiat torna nel mercato cinese7/7/2009 (9:14)
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Firmata l'intesa con Gac: investimento da 400 milioni, operativo dal 2014


La Cina diventa il primo mercato mondiale dell’auto superando gli Stati Uniti e Fiat torna nel Celeste Impero con una joint-venture da 140 mila auto all’anno con Guangzhou Automotive Company (Gac). L’accordo firmato ieri a Roma prevede un investimento complessivo superiore a 400 milioni di euro e l’avvio della produzione nel nuovo stabilimento che verrà realizzato nella città di Changsha, capitale della provincia dello Hunan, nella seconda metà del 2011.

Nella prima fase di sviluppo la joint venture disporrà di una capacità installata di 140 mila autovetture e 220 mila motori all’anno. Successivamente sarà possibile incrementare la capacità del sito fino a 250 mila vetture e 300 mila motori. I modelli prodotti saranno equipaggiati con motori e cambi tecnologicamente evoluti, per rispondere alle richieste del governo cinese di sviluppare veicoli a bassi consumi e ridotte emissioni.

Il primo modello che verrà introdotto sul mercato sarà la Linea, berlina a tre volumi di segmento C. I motori saranno Fire 1.4 T-Jet da 120 e 150 cavalli. L’accordo, siglato dal presidente della società cinese, Zhang Fangyou, e dall’amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, davanti al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao, dopo una lunga trattativa, copre un mercato sempre più importante per la competizione tra i grandi costruttori. Mercato dal quale le auto Fiat erano assenti da due anni, dopo la rottura della joint venture con Nanjing, ma da sempre considerato strategico dall’ad Sergio Marchionne.

Mercato che peraltro nel primo semestre dell’anno ha assunto la leadership mondiale superando gli Stati Uniti. Il sorpasso, dato ormai per certo a fine 2009, secondo gli analisti si è già verificato il mese scorso, anche se i dati ufficiali delle vendite di giugno in Cina non sono ancora stati diffusi. Confrontando le vendite dei primi cinque mesi del 2009 nel Paese della Grande Muraglia, attestatesi a 4,96 milioni, con le nuove immatricolazioni registrate nel primo semestre in Usa (4,81 milioni di unità), già si evidenzia il sorpasso, che non potrà che essere confermato anche a giugno visto il forte incremento delle vendite di auto già annunciato in Cina dall’associazione dei produttori locali (China Association of Automobile Manufacturers-Caam). Sta di fatto che a giugno la Caam ha rivisto le stime di vendita per il 2009 alzandole dai precedenti 10,2 milioni ad 11 milioni di unità. Negli Stati Uniti, invece, gli analisti stimano per fine anno vendite inferiori ai 10 milioni di unità.

«È una tappa importante, con un partner molto forte, nel percorso di internazionalizzazione della Fiat e delle sue tecnologie», commenta il presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo, mentre John Elkann, vicepresidente di Fiat e presidente di Exor, sottolinea l’importanza del mercato cinese per il futuro. Di accordo rilevante parlano anche il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia.

Ma nella giornata di ieri sono stati firmati altri sette accordi per il gruppo, dal valore complessivo di 225 milioni di dollari, che coprono praticamente tutto il business del Lingotto, da Powertrain a Ferrari e Maserati fino a Cnh. Il gruppo torinese ha oggi in Cina tre uffici di rappresentanza, 14 società totalmente controllate e nove joint venture, con un totale di 13.000 dipendenti. Nel 2008 le attività della Fiat nel Paese della Grande Muraglia hanno generato un fatturato di quasi 2,4 miliardi di dollari.

Limitato l’effetto dell’annuncio sul titolo a Piazza Affari. Le azioni della casa torinese hanno chiuso in calo dell’1,20% a 6,98 euro tra scambi ridotti, meglio dell’indice Dj stoxx europeo di settore e meglio anche dell’indice Ftse Mib che ha ceduto oltre il 2%.
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Re: Economia internacionale

#3

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BCE: fixing dollaro, yen e sterlina


La Bce comunica i cambi di riferimento per la giornata del 7 luglio 2009. Euro contro dollaro chiude a 1,4019, più forte rispetto all'ultima rilevazione (1,3897). In aumento il cambio euro/yen che chiude a 133,61 (dal fixing precedente di 132,44). Positivo anche il cambio euro/sterlina che si porta a 0,86380 rispetto a una precedente rilevazione a 0,86120. (CD)


Grazie
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Re: Economia internacionale

#4

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Ue, Almunia: "stress test sul modello Usa"


Al termine del meeting dell'Ecofin, il Consiglio di Economia e Finanza composto dai Ministri dell'Economia e delle Finanze dei 27 stati membri dell'Unione europea, il commissario agli affari economici dell'Ue, Joaquin Almunia, ha dichiarato che è necessario condurre stress test sugli istituti di credito europei sul modello di quelli americani. Tuttavia, differentemente dai test statunitensi, i risultati delle simulazioni non dovranno essere resi pubblici.

Grazie
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Re: Economia internazionale

#5

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Ecco chi sono i partecipanti al summit del G8






ImageSilvio Berlusconi
ITALIApopolazione: 58,3 mln
reddito pro capite 2007: 30.365 $
peso del Pil su scala mondiale: 2,8%

Silvio Berlusconi, 72 anni, è al quarto mandato come presidente del Consiglio. Dal 20 gennaio 2009, è leader senior del G8. Guida il Popolo della libertà, nato ufficialmente il 29 marzo 2009. Ha insisito per spostare la sede del G8 dall'isola della Maddalena a L'Aquila.




Image Nicolas Sarkozy
FRANCIA
popolazione: 63mln
reddito pro capite 2007: 33.508 $
peso del Pil su scala mondiale: 3,2%

Nicolas Sarkozy, 54 anni, è presidente della Repubblica francese dall'aprile 2007, quando ha battuto la candidata socialista Segolene Royal. È il primo presidente francese nato da genitori di origine straniera. Il 2 febbraio 2008 si è sposato con la modella Carla Bruni.





ImageAngela Merkel
GERMANIA
popolazione: 82,3 mln
reddito pro capite 2007: 34.212 $
peso del Pil su scala mondiale: 4,3%

Angela Merkel, 55 anni, è Cancelliere dalla fine del 2005. E' la Presidente dell'Unione Cristiano-Democratica e guida il Paese con una grande coalizione di cui fanno parte anche l'Unione Cristiano-Sociale (CSU), e il Partito Social Democratico. Nel 2007, la Merkel è stata Presidente del Consiglio Europeo e Presidente del G8.





Image Gordon Brown
GRAN BRETAGNA
popolazione: 60,5 mln
reddito pro capite 2007: 35.364 $
peso del Pil su scala mondiale: 3,3 %

Gordon Brown, 58 anni, primo ministro del Regno Unito, laburista, è stato eletto nel 2007, dopo l'addio di Tony Blair. E' stato per dieci anni Cancelliere dello Scacchiere. La sua leadership ultimamente si è indebolita a causa dei dissidi interni.






Image Barack Obama
STATI UNITI
popolazione: 299,4 mln
reddito pro capite 2007: 45,725 $
peso del Pil su scala mondiale: 21,3 %

Barack Obama, 48 anni, è stato eletto presidente degli Stati Uniti nel 2009. Democratico, è stato senatore per lo Stato dell'Illinois dal gennaio 2005 al novembre 2008. Il settimanale statunitense Time lo ha eletto Persona dell'anno 2008.





ImageStephen Harper
CANADApopolazione: 32,6 mln
reddito pro capite 2007: 38.617 $
peso del Pil su scala mondiale: 2%

Stephen Joseph Harper, 50 anni, è il numero uno del Partito Conservatore, ed è stato eletto primo ministro nel febbraio 2006. Alla guida di un governo conservatore di minoranza non è riuscito a concludere la legislatura, ma nelle elezioni anticipate del 14 ottobre 2008 ha ottenuto un netto successo.





Image Dmitrij Medvedev
RUSSIApopolazione: 142,8 mln
reddito pro capite 2007: 14.702 $
peso del Pil su scala mondiale: 3,2 %

Dmitrij Medvedev, 44 anni, presidente della Federazione Russa dal maggio 2008. Considerato per anni il delfino di Putin, ha presieduto il consiglio di amministrazione di Gazprom. Nel novembre 2005 è stato nominato da Putin Vice-Primo Ministro. Poi, la successione.





Image Taro Aso

GIAPPONE
popolazione: 127,7 mln
reddito pro capite 2007: 33.596 $
peso del Pil su scala mondiale: 6,6 %

Taro Aso, 69 anni, è il primo ministro giapponese dal 24 settembre 2008. Due giorni prima è stato eletto presidente del Partito Liberaldemocratico. E' il primo capo di governo giapponese cristiano cattolico dai tempi di Masayoshi Ohira.
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Re: Economia internazionale

#6

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Assumeremo nostre responsabilità»
L'AQUILA



Barack Obama ha definito «storico» l’accordo raggiunto sul clima al summit del G8, aggiungendo che le nazioni più sviluppate devono assumersi la responsabilità di guidare il processo di salvaguardia ambientale. «I paesi in via di sviluppo», ha aggiunto il presidente Usa, «hanno delle preoccupazioni reali e comprensibili sul ruolo che dovranno giocare in questo sforzo. Ma siccome le previsioni assegnano a questi paesi in avvenire la maggior parte delle emissioni di gas, la loro partecipazione attiva diventa un preambolo essenziale a qualunque soluzione».

«Gli Stati Uniti», ha detto il presidente in una dichiarazione pubblica alla stampa, «hanno una storica responsabilità di guida. Nel passato gli Usa hanno qualche volta mancato di assumere queste responsabilità», ha ammesso Obama facendo appello alle economie emergenti ad unirsi agli obiettivi fissati dai paesi più sviluppati. Il presidente degli Stati Uniti ha poi ringraziato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per «la straordinaria ospitalità» del vertice. «Siamo grati e ringraziamo anche gli altri leader che hanno partecipato al Mef», ha detto Obama.

«Siamo partiti bene». Commenta invece così il presidente Usa Barack Obama in conferenza stampa il risultato di oggi in tema di misure anticrisi, al G8. Per Obama, occorre decidere se «dare forma al nostro futuro o lasciare che gli eventi decidano per noi». «Raddoppieremo i fondi a favore della ricerca e dello sviluppo» per un’economia pulita. Ha poi aggiunto Obama, spiegando che i paesi in via di sviluppo verranno sostenuti nei progetti che prevedano «un basso uso di carbonio».
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Re: Economia internazionale

#7

Post by Adriana »

Il presidente del Consiglio: «Chi
voleva rovinare il Paese ha fallito»

L'AQUILA



Silvio Berlusconi è intervenuto al termine della seconda giornata di lavori a L'Aquila. Dieci-quindici miliardi di aiuti ai Paesi poveri in arrivo dal G8. È questo l’auspicio del nostro presidente del Consiglio. «Tutti abbiamo messo l’accento sul fatto che durante questa crisi i governi debbano avere attenzione verso i gli uomini che hanno più bisogno», sia verso chi è disoccupato, che verso i Paesi del terzo mondo. Per questo - ha detto Berlusconi - il G8 ha aperto i suoi lavori a una sessione su food security e Africa, perchè «si possano mettere sul tavolo 10-15 miliardi di aiuti». Mettendo anche in campo nuovi meccanismi di aiuti, con realizzazioni di obiettivi mirati.

Il ritardo c’è, ma l’Italia «verserà i 130 milioni di dollari del Global Fund per l’Africa entro il prossimo mese». Ha poi assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo ad una domanda anche in merito alle critiche rivoltegli, per il mancato mantenimento degli impegni per l’Africa, da Bob Geldof. Il premier - ricordando comunque le difficoltà attraversate tra crisi internazionale e terremoto in Abruzzo - ha però voluto aggiungere che il governo non solo coprirà il ritardo nei pagamenti delle quote, ma «aggiungerà altri 30 milioni per contribuire al ripianamento delle passività del fondo».

E sul clima: dopo gli incontri di oggi «possiamo guardare con molto maggiore ottimismo al vertice di fine anno a Copenaghen sul clima, anche perchè da parte di India e Cina c’è stato un atteggiamento «molto positivo che ci ha sorpreso».

«Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri». Così il premier Silvio Berlusconi ha risposto ad un cronista di Repubblica che gli chiedeva se davvero l’immagine dell’Italia fosse stata rovinata dalla stampa da lui stesso accusata di remare contro il paese.
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Re: Economia internazionale

#8

Post by Adriana »

Crisi, la Bce: ripresa a metà del 2010



La crisi nell’area euro sta rallentando e la ripresa inizierà entro metà dell’anno prossimo. È la previsione contenuta nel bollettino mensile diffuso oggi dalla Banca Centrale Europea. L’attività economica - si legge nel documento - dovrebbe restare debole per tutto il 2009, ma con una riduzione meno pronunciata rispetto al primo trimestre di quest’anno e successivamente, dopo una fase di stabilizzazione, è prevista una graduale ripresa, con tassi di crescita positivi sul trimestre precedente entro la metà del 2010. I rischi al ribasso comunque persistono, per via dell’ulteriore deterioramento che interesserà il mercato del lavoro e la possibilità di un rialzo superiore al previsto dei prezzi delle materie prime.

Quanto all’inflazione - prosegue la Bce - la fase attuale di tassi bassissimi o negativi è destinata a durare ancora per pochi mesi, dopo i quali i prezzi torneranno a crescere. L’Eurotower sottolinea come i miglioramenti delle prospettive economiche siano legate al successo delle misure anticrisi varate dai governi, misure che hanno però avuto forti ripercussioni sulle finanze pubbliche, sia pure in maniera diversa da paese a paese (ad esempio, le misure a sostegno delle banche, calcola la Bce, avranno un impatto pari a zero sui conti italiani e pari addirittura a un massimo del 242% del Pil nel caso dell’Irlanda). Proprio per questo, avverte Francoforte, i governi dell’area euro nel 2011 dovranno intensificare gli sforzi di risanamento dei conti pubblici. Secondo il Consiglio direttivo, il processo di aggiustamento deve iniziare al più tardi con la ripresa economica, e gli interventi di risanamento dovranno arrivare almeno all’1% del Pil nei paesi con i disavanzi più elevati.

Ma non è solo tempo di mettere i conti in ordine, esorta la Bce, ma anche di varare quelle riforme strutturali rese ancora più necessarie dall’impatto della crisi finanziaria sull’economia: riforme nei mercati dei beni e servizi per stimolare la concorrenza e accelerare la ristrutturazione e la crescita della produttività e riforme del mercato del lavoro che agevolino un adeguato processo di formazione dei salari e la mobilità del lavoro a livello settoriale e regionale. Una cosa da fare subito, conclude l’Eurotower, è invece sospendere gradualmente le numerose misure adottate negli ultimi mesi a sostegno di settori specifici dell’economia. «In questo momento - spiega l’istituto di Francoforte - è infatti indispensabile adoperarsi soprattutto per rafforzare la capacità di adeguamento e la flessibilità dell’economia dell’area euro in conformità al principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza».

Dopo le ingenti spese legate ai piani anticrisi, i paesi dell’area euro dovranno intensificare gli sforzi di risanamento dei conti pubblici nel 2011. È il parere della Bce, che oggi ha diffuso il suo bollettino mensile. Il Consiglio direttivo dell’Eurotower, si legge nel documento, accoglie con favore gli orientamenti della primavera 2009 per le politiche di bilancio dell’area, definiti in giugno dai ministri dell’Ecofin. Occorre assicurare il ripristino di finanze pubbliche sane e sostenibili - afferma Francoforte - per rafforzare la stabilità macroeconomica complessiva, e i governi di Eurolandia dovrebbero quindi predisporre e rendere note strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di risanamento ambiziose e realistiche, nel quadro del Patto di stabilità. Secondo il Consiglio direttivo, il processo di aggiustamento strutturale deve iniziare al più tardi con la ripresa economica, e, per correggere i forti squilibri di bilancio previsti nei paesi dell’area, gli interventi di risanamento strutturale dovranno superare significativamente il valore di riferimento dello 0,5% del Pil su base annua stabilito dal Patto di stabilità, arrivando almeno all’1% del Pil nei paesi con i disavanzi più elevati.
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Re: Economia internazionale

#9

Post by Adriana »

Borsa italiana in territorio negativo


Il FTSE MIB perde lo 0,4%, il FTSE Italia All-Share cede lo 0,3%, il FTSE Italia Mid Cap e il FTSE Italia STAR sono a -0,2%

Listini europei in ulteriore flessione. Ieri sera a Wall Street l'S&P 500 ha terminato a -1,27%, il Nasdaq a -1,13%. I future sugli stessi indici al momento perdono circa mezzo punto percentuale. A Tokyo il Nikkei 225 ha fatto segnare un calo dell'1,42%.
In netto ribasso Fiat (-1,9%). John Elkann ha ribadito che non ci sono ulteriori iniziative in merito alla questione Opel. La controllata CNH si appresta a lanciare un bond da un miliardo di dollari, operazione che dovrebbe ridurre la dipendenza finanziaria dal Lingotto e migliorare il profilo di rischio della casa torinese.
Debole Erg (-1,1%) dopo la pubblicazione dei dati relativi al primo semestre. La societa' genovese ha accusato perdite pari a 38,5 milioni di euro, contro l'utile da 56,4 milioni registrato nello stesso periodo del 2008. Erg si attende per il secondo semestre risultati in linea con quelli del primo, e quindi in flessione rispetto al secondo semestre 2008.
Tra i petroliferi in generale difficolta' spicca il rialzo di Eni (+0,4%). L'a.d. Paolo Scaroni ieri ha incontrato il presidente del Ghana nell'intento di porre le basi per una partnership duratura. Le recenti scoperte di idrocarburi in acque profonde rendono il paese africano una delle zone piu' interessanti in prospettiva.
L'agenda macroeconomica odierna prevede alle 10:00 l'inflazione in Italia, alle 10:30 i dati sul mercato del lavoro nel Regno Unito, alle 11:00 la produzione industriale nell'eurozona, negli USA alle 14:30 la bilancia commerciale e alle 20:15 la decisione sui tassi della Federal Reserve.
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Re: Economia internazionale

#10

Post by Adriana »

12/08/2009 10.31
Francia: inflazione luglio -0,4% m/m, -0,7% a/a



In Francia i prezzi al consumo a luglio hanno registrato una flessione dello 0,4% su base mensile (+0,1% nel mese precedente) e dello 0,7% su base annua rispetto a quella dello 0,5% segnata a giugno. Il calo si è rivelato inferiore al consensus, fissato rispettivamente a -0,5% e a -0,8%. Nello stesso periodo l'indice armonizzato una flessione congiunturale dello 0,5% e tendenziale dello 0,8%. (MC)
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Re: Economia internazionale

#11

Post by Adriana »

12/08/2009 09.55
ETF: I 20 ETF peggiori del 2009

Ecco i 20 ETF che dalla prima seduta dell'anno hanno fatto registrare la peggiore performance.
EUROMTS 1-3Y ( EM13 ) :variazione da inizio anno pari a 1.95 %.

EUMTS 10-15Y ( EM1015 ) :variazione da inizio anno pari a 1.88 %.

IBOXX GLOB E ( ISM ) :variazione da inizio anno pari a 1.87 %.

IBOXX EXSH E ( ISS ) :variazione da inizio anno pari a 1.76 %.

IBOX EURCORP ( IBCX ) :variazione da inizio anno pari a 1.61 %.

EURO 1-3 ( IBGS ) :variazione da inizio anno pari a 1.30 %.

EURO 3-5 ( IBGX ) :variazione da inizio anno pari a 1.06 %.

EUROCASH ( LEONIA ) :variazione da inizio anno pari a 0.51 %.

EONIA TR ( XEON ) :variazione da inizio anno pari a 0.42 %.

IBOXX LONG E ( ISL ) :variazione da inizio anno pari a -0.52 %.

EURO 7-10 ( IBGM ) :variazione da inizio anno pari a -0.85 %.

FEDFUNDS TRE ( XFFE ) :variazione da inizio anno pari a -1.25 %.

EPRA US ( IUSP ) :variazione da inizio anno pari a -1.41 %.

USD CORPBOND ( LQDE ) :variazione da inizio anno pari a -1.48 %.

DJ UTILITIES ( XS6R ) :variazione da inizio anno pari a -1.77 %.

EURO 15-30 ( IBGL ) :variazione da inizio anno pari a -1.95 %.

TBOND 1-3 ( IBTS ) :variazione da inizio anno pari a -2.39 %.

FTSE MACQUAR ( INFR ) :variazione da inizio anno pari a -6.29 %.

DJSTOXXUTI L ( UTI ) :variazione da inizio anno pari a -7.24 %.

TBOND 7-10 ( IBTM ) :variazione da inizio anno pari a -10.25 %.
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Re: Economia internazionale

#12

Post by Adriana »

12/08/2009 10.16
I migliori rendimenti sul mercato domestico

I 5 titoli con la migliore performance di mercato, misurata come differenza delle chiusure giornaliere, nelle ultime 10 sedute tra quelli di Ftse Mib e del Ftse Mid Cap.


BULGARI nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 22.48 % ( -0.63 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

TREVI nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 22.39 % ( 1.44 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

ITALMOBILIARE nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 20.26 % ( 0.04 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

PIAGGIO nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 17.43 % ( -1.24 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).

MARIELLA BURANI nelle ultime 10 sedute ha fatto registrare un rialzo del 17.22 % ( -1.08 % la differenza tra le ultime 2 chiusure).
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Re: Economia internazionale

#13

Post by Adriana »

Il presidente americano darà oggi
l'annuncio dell'inizio del secondo
mandato dell'ex-docente di Harvard
MARTHA'S VINEYARD



Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in giornata confermerà in carica per un secondo mandato l’attuale governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke: lo hanno anticipato in via riservata fonti dell’amministrazione Usa, secondo cui l’annuncio ufficiale della nuova nomina di Bernanke alla testa della Fed sarà dato da Obama nel corso di una visita nel Massachusetts, alla presenza dello stesso interessato; le stesse fonti hanno aggiunto che il capo della Casa Bianca nel suo discorso insisterà sulle «coraggiose iniziative» adottate a suo tempo dal governatore per scongiurare il collasso del sistema finanziario, innescato dalla crisi dei mutui "subprime".

Il primo mandato di Bernanke, conferitogli da George W. Bush, nel 2005, scadrà nel gennaio 2010.

Secondo quanto fa sapere al Wall Street Journal il capo dello staff della Casa Bianca, Rahm Emanuel il presidente Obama riconfermerà Bernanke perchè gli riconosce il merito di aver «spinto l’economia fuori dal baratro della depressione».

La decisione di Obama avrà bisogno della conferma del Senato. A questo proposito il democratico, Chris Dodd, presidente della commissione bancaria del Senato Usa, fa sapere che la riconferma di Bernanke da parte di Obama è «probabilmente la scelta giusta», anche se lui ritiene che il numero uno della politica monetaria statunitense abbia agito troppo lentamente nel corso della crisi.

Dodd dice anche che «ultimamente Bernanke ha dimostrato una vera leadership» e che la sua riconferma «rappresenta il segnale giusto per i mercati». Inoltre Dodd promette che l’audizione di Bernanke al Senato per la riconferma sarà «completa e accurata». «Ho ancora - confessa Dodd - serie preoccupazioni per l’incapacità della Fed di proteggere i consumatori e credo fermamente che questa responsabilità dovrebbe passare ad un’agenzia indipendente».
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Adriana
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Re: Economia internazionale

#14

Post by Adriana »

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Fiat e la sfida americana della 500




Lo stop alla cessione di Opel da parte di General Motors ha di colpo risvegliato l'attenzione del mercato per il settore dell'auto il cui riassestamento globale pare ancora lontano. Di fatto alla fine General Motors ha detto di no non solo ai canadesi di Magna, ma anche a Sberbank e alla possibile costituzione di un importante gruppo russo dell'auto che già si sta costituendo dalla fusione di Avtovaz e del produttore di camion Kamaz.

Soprattutto era la consapevolezza che sarebbe stato difficile ricomprare Opel dal Magna-Sberbank e che quindi l'industria dell'auto Usa sarebbe divenuta sempre più debole in un mercato chiave come quello europeo (dopo avere di fatto ceduto Chrysler alla Fiat) e vari marchi ad altri operatori.

Certo la Ford ha una quota di mercato del 10% in Europa, ma General Motors rischiava di perdere presa sul Vecchio Continente nonostante i finanziamenti pubblici ottenuti.

D'altra parte il marchio politico dello stop all'operazione è indiscutibile visto che ormai l'azionista di maggioranza della casa di Detroit è proprio il governo Usa con il 61% del capitale e che, non a caso, Berlino ha fatto ricorso alla diplomazia ufficiale per esternare il proprio disappunto.

Obama ha rigirato al mercato oneri e onori dell'operazione, sostenendo di non voler mettere becco nelle decisioni di GM, società che pure sta cercando di sfuggire al fallimento grazie al suo forte intervento.

Il mercato americano rimane comunque il banco di prova non solo della tenuta di quanto rimane dei giganti di Detroit, ma anche del gruppo che sugli Stati Uniti ha scommesso più di tutti, ossia la Fiat.

È infatti passato quasi in sordina il disappunto di molti americani all'ipotesi non ancora confermata di una prossima produzione delle Fiat 500 in Messico a Toluca. Proprio la citycar del Lingotto rappresenta, d'altra parte, in termini di prodotto, il fiore all'occhiello della gestione Marchionne e gli impianti di Chrysler nel Messico non sono certo un'invenzione del manager italo-canadese.

Di circa mille impianti dediti a vario titolo alla componentistica per auto circa il 70% viene infatti in Messico dall'estero e in gran parte, ovviamente, dagli Stati Uniti. Circa il 57% delle auto vendute sul mercato messicano (oltre due milioni di vetture l'anno) sono di importazione e di queste tre quarti sono di provenienza statunitense.

Ma l'approccio di Fiat al mercato degli Stati Uniti viene anche dall'alto ed esattamente dal Canada, altra economia limitrofa fortemente dipendente dal mercato statunitense dell'auto. Entro il 2011, secondo indiscrezioni di stampa, in Canada dovrebbero essere prodotte delle 500 nei locali stabilimenti della Chrysler che in questo mercato, come tutti e tre i big di Detroit, ha subito un tracollo delle vendite senza precedenti.

Di fatto la costruzione di Fiat 500 negli impianti della Chrysler comporterà profonde trasformazioni produttive nella società oggi controllata e dedita, come noto, principalmente a vetture di alta cilindrata. La sfida più grande sembra, a ben guardare, proprio questa: quella di cambiare il concetto di mobilità imperante fino a oggi negli Stati Uniti e di introdurre delle piccole auto efficienti e a minor consumo.

L'impegno profuso anche nella riorganizzazione degli impianti statunitensi della Chrysler è già stato lodato diverse volte e Marchionne sta facendo un'ottima impressione, anche se il rapporto con il potente sindacato Uaw non sarà semplice e qualcuno ha già storto il naso alla eventualità di produrre 500 in Messico e ricordato i 15,5 miliardi di dollari di prestito ponte del Governo Usa. Di certo un accordo con la casa italiana è stato fissato e il progetto deve ancora cominciare. Di certo nell'auto forse più che nella finanza questa crisi ha mostrato ai giganti americani come l'economia sia a livello di produzione che di mercato sia ormai un contesto in cui si devono considerare tutte le variabili del globo. (GD)
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Re: Economia internazionale

#15

Post by Adriana »

I prezzi tornano a crescere
Ad agosto riparte l'inflazione: +0,4%.
Inversione di tendenza dopo 12 mesi





In agosto riparte l’inflazione: il dato preliminare dell’Istat rileva un +0,4% rispetto al mese di luglio, l’aumento congiunturale più consistente dal luglio 2008, e un +0,2% rispetto all’agosto dell’anno scorso. Secondo il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola, «la lieve ripresa dei prezzi in agosto conferma i sintomi di ripresa dell’economia e allontana i rischi di deflazione. La leggera diminuzione dei consumi in giugno (-0,8% su base annua) indica invece una sostanziale tenuta degli acquisti delle famiglie, che si stanno orientando verso la grande distribuzione (+0,3%) alla ricerca di prezzi più convenienti, sconti e promozioni».

Secondo il ministro, «è ora necessario - ha proseguito il ministro - tenere sotto controllo i prezzi, per evitare nei prossimi mesi fiammate inflazionistiche. Parallelamente, occorre rafforzare la domanda, gli investimenti delle imprese e i consumi delle famiglie: i provvedimenti del Governo vanno esattamente in questa direzione». L’Istituto nazionale di statistica stima che l’inflazione acquisita per il 2009 è pari a +0,9%, mentre in luglio era +0,7%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), relativo al mese di agosto 2009, presenti una variazione di +0,4% rispetto al mese di luglio 2009 e di +0,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In base alla stima provvisoria, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra nel mese di agosto una variazione di +0,3% rispetto al mese precedente e una variazione di +0,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Dall’inizio del 2002 l’IPCA viene calcolato considerando anche i prezzi che presentano riduzioni temporanee (sconti, saldi, vendite promozionali); la dinamica di questo indice, può risultare differente da quella dell’indice NIC. In particolare, le differenze dei due indici risultano più ampie nei mesi in cui si concentrano le vendite promozionali e i saldi di fine stagione e nei mesi immediatamente successivi. Gli aumenti congiunturali, cioè su base mensile, più significativi dell’indice per l’intera collettività si sono verificati per i capitoli Trasporti (+1,8%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,6%) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,3%); variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute e Istruzione.

Variazioni negative si sono verificate nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, Comunicazioni (-0,3% per entrambi), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Abbigliamento e calzature (-0,1% per entrambi). Gli incrementi tendenziali, su base annua, più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%), Altri beni e servizi (+2,6%) e Istruzione (+2,2%).
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